L’omocisteina

L’omocisteina è un derivato della demetilazione della metionina, aminoacido essenziale che deve essere introdotto con l’alimentazione. Una volta prodotta, lomocisteina viene riconvertita in Metionina o trasformata in Cisteina in presenza, rispettivamente, di Acido Folico e/o Vitamina B12 e Vitamina B6.

omocisteina

L’iperomocisteina: quali rischi?

Numerosi studi hanno dimostrato come l’iperomocisteinemia sia considerata un importante fattore di rischio per malattie tromboemboliche e cardiovascolari (trombosi, vasculopatie periferiche, infarto, ictus) attraverso un aumento dell’aterosclerosi mediata dal danno endoteliale. Nonostante i meccanismi molecolari attraverso cui l’omocisteina o i suoi metaboliti promuovono l’aterosclerosi siano ancora in parte sconosciuti, l’evidenza epidemiologica che lega l’iperomocisteinemia moderata alla patologia occlusiva vascolare è ormai ampiamente dimostrata.

Le Linee Guida Nazionali per la prevenzione dell’aterosclerosi raccomandano infatti, di mantenere bassi livelli di omocisteina per la prevenzione di tali condizioni.  Evidenze recenti attribuirebbero anche un ruolo nell’aumento del rischio di insorgenza di alcune neoplasie. L’iperomocisteinemia è stata inoltre associata come fattore di rischio per patologie neurodegenerative quali demenze ed Alzheimer e per numerose complicanze gravidiche (poliabortività, gestosi, etc). Infine elevati livelli di omocisteina plasmatica sono un fattore di rischio importante ed indipendente per fratture osteoporotiche sia negli uomini che nelle donne di età avanzata.

omocisteina-valori-plasmatici

Perché si innalza l’omocisteina

I fattori in grado di provocare un’iperomocisteinemia sono molteplici e tra questi: carenza di vitamine B, carenze enzimatiche su base genetica, farmaci (farmaci ad azione sulla mucosa gastrica, contraccettivi orali, antiepilettici), età, stili di vita (es. fumo, stress, alimentazione povera di frutta e verdura), etc.

Iperomocisteinemia: fattori genetici

Tra le cause genetiche la presenza della mutazione MTHFR C677T, polimorfismo comune con una frequenza di eterozigoti e di omozigoti elevata in Italia come dimostrato in ampi studi internazionali, risulta responsabile della termolabilità dell’enzima e della sua minore attività a cui può far seguito un aumento dei livelli di omocisteina. Mutazioni in altri geni codificanti per enzimi coinvolti nel metabolismo della metionina quali CBS, metionin-sintetasi possono contribuire all’eziologia dell’iperomocisteinemia. La presenza di mutazioni in MTHFR rappresenta, inoltre, uno degli esempi più evidenti dell’interazione tra geni ed ambiente. Infatti, perché il genotipo “termolabile” dell’enzima MTHFR possa condurre a livelli elevati di omocisteina, è necessario che siano presenti livelli subottimali di folati.

mthfr

Iperomocisteina: come individuarla

Individuare questo fattore di rischio è semplice, basta eseguire un dosaggio ematico dei livelli di omocisteina. I livelli di omocisteina nel plasma (tHcy) normalmente sono molto modesti (circa 10 µmol/l a digiuno). L’iperomocisteinemia è una condizione molto comune considerato che si stima che tra il 5% ed il 7% della popolazione generale presenta valori superiori alla norma.

L’iperomocisteinemia a digiuno si considera moderata tra 13-30 µmol/l, intermedia tra 30- 100 µmol/l e grave se > 100 µmol/l. I livelli di omocisteina sono generalmente più elevati nel sesso maschile e nell’età avanzata.

L’omocistinuria è invece una condizione molto rara e presenta solitamente valori di omocisteina superiore a 100 μmol/L. L’omocistinuria classica è una malattia metabolica ereditaria con trasmissione autosomica recessiva ed il gene responsabile è la cistationina-beta-sintetasi di cui sono state identificate più di 150 mutazioni. Questa patologia deve essere sospettata quando accanto a valori molto elevati di omocisteina sono presenti sintomi tipici neurologici o sistemici.

Iperomocisteina: terapia

In presenza di valori elevati di omocisteina risulta importante modificare dieta e stili di vita ed eventualmente supplementare con acido folico e vitamine del gruppo B. Un maggiore apporto dietetico di frutta e verdura contribuisce ad un corretto apporto dei micronutrienti essenziali al corretto metabolismo evitando inoltre l’abuso di fumo, alcol e caffè che interferiscono con l’assorbimento di tali vitamine. Per quanto riguarda la terapia, in particolar modo si è visto come la supplementazione con metiltetraidrofolato risulti particolarmente efficace per il controllo dell’iperomocisteinemia e se tale supplementazione è utilizzata in prevenzione primaria risulti efficace nella prevenzione del danno endoteliale.

Se vuoi saperne di più sulla prevenzione del danno da iperomocisteinemia o se hai riscontrato valori elevati di omocisteina e vuoi avere una consulenza genetica puoi contattarci tramite la pagina contatti o via mail a info@bgenetica.it

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